19 novembre 2007

9 settembre 2007

La parola e il suo verso


Ma cosa vorrà mai significare scrivere poesiole, per di più oggi giorno?...
Ridicolo, perchè porsi il problema, perchè crearselo?... Ma chi te lo fa fare!
Beh, mio caro, la parola è magia evocatrice e mi porta altrove...
Ma dove vuoi andare?!...
Ah sì, si potrebbe, ma no, non è un’evasione, una fuga. E’ un’idea che se ne va e vive per sè, si stacca come farfalla dal bozzolo (...che poi saresti tu, bel ‘bozzolone’ mio) e sbatte le ali fino allora celate, accartocciate e s’invola verso di là.
Parola è libertà. Parola è correre dove é vietato calpestare le nuvole.
Parola è inseguire quell’intonazione senza forma che Edgar Poe metteva nel becco del suo corvo, ‘nevermore’, una parola che si allunga nella pronuncia e sembra non finire mai. Quella intonazione crea la Magia, e vuol significare ‘Grande Azione’. Libera di una libertà diversa, essente senza essere.
Eppoi, insomma! Culla l’anima e il cuore, e ciò ti basti.
Allora appoggiamoci proprio a ‘quella’ parola, non a un’altra. Sarebbe sbagliato, addirittura ridicolo. Lì vive la nostra ‘unica’ parola, lì ci poniamo (Au Lapin Agile?) e la guardiamo.
“Ci ammiccammo di sottecchi” dice Carducci. Ovvero 4m, 2t, 4c 1h, ma... attenzione alla 1°c, dolce dolce... Ah, magia delle rune! Eh sì, poi, proprio come faceva lui ritroviamoci con gli amici a mangiare i piccioni farciti di castagne, o cotti al forno in crostone con il sughetto di fegatini, proprio lì alla trattoria vecchia a Castagneto e beviamoci pure del Sassicaia o del Tignanello! ... Un po’ abbondante per favore, che qualche gotto da solo non basta!... Questa è la parola nel suo verso! Non più gli SMS con i TVTB magari davanti a un Mac.
‘Nevermoorrrr’ è la magia di una notte nascosta a se stessa. Ci serve prorio oggi che tutto è immagine artefatta o bubbolio ingannatore. Io voglio (!) il suono mistico dell’acqua se scava nella scelleratezza delle rocce: non possono resistere a quell’intonazione. Lei prende una forma, l’avvolge poi stravolge e sconvolge, infine, culla la mia anima appesa a un quadro di Magritte.
Ebbene, ascoltiamola di più, rivolgiamoci alla parola gatta capace di sciaguattare negli stivali delle sette leghe quasi colmi del latte delle stelle!
Lei ci regala libertà anche di notte, ci dona senza chiedere ciò che nessuna promozione pubblicitaria arriverà mai a offrire coi punti sulle ‘buatte’.

Larga è la foglia, stretta è la via, dite la Vostra che ho detto la mia...